Testo scritto a 10 mani dai curatori invitati:



Uno spazio di produzione radicale, di analisi e di piacere. Un circolo che ha avuto le sembianze di ciò che successe agli architetti radicali e alla loro ricerca di ruralità, uno spazio della messa in discussione e un lezione portatile, rimodellabile.
L’aver assistito al processo creativo, allla realizzazione dell’opera, non è una cosa che capita tutti i giorni.

Un progetto che offre una nuova comprensione del medium e rappresenta un quadro sintomatico della pratica della pittura oggi in Italia.
Momento di condivisione. Un'esperienza aperta all'imprevisto, capace di generare positive deviazioni rispetto alla creazione nell'intimità dello studio.

Un’equazione. L’artista che insiste su uno spazio specifico = la pittura = spazio esteriore = spazio interiore.
Partecipazione e condivisione.
Condivisione, reciprocità, ascolto, autenticità.

Un aria molto fresca in un periodo culturalmente depresso. Tre giorni pieni - leggeri e profondi. Nutrimento per appetiti raffinati e curiosi.
La pittura come territorio: occasione viva d’approfondimento vivo.
Esercizio d’ascolto, tentativo d’avvicinamento e ripensamento.

Motore di relazioni per condivise riflessioni linguistiche ancora da mappare.
Energia. Non è un pensiero che mi viene in mente, rispetto al compito che mi hai chiesto, ma una parola. Che, se veicolato e condiviso come dentro Senza Bagno, allora esiste.



Photo credits. Giorgio Benni



2020 Mostra “VIEW / OpenWork”, Galleria Monitor, Roma.